venerdì 22 febbraio 2013

I medici nella filatelia – 1



Vogliamo con alcuni interventi proporre figure mediche ricordate in ambito filatelico con opportune emissioni. Iniziamo con colui al quale ci siamo ispirati nella creazione di questo blog : Asclepio.

Dio dell'antica Grecia, che i Romani conobbero con il nome di di Esculapio, nasce nel 1300 a.C. dalla relazione adulterina tra la ninfa Coronide e il dio Apollo. Apollo, con quello che possiamo considerare il primo “parto cesareo dela storia”, estrae il figlio dal ventre di Coronide e lo affida al centauro Chirone, dopo aver ucciso la stessa madre. Chirone insegna al ragazzo i primi rudimenti dell'arte medica e subito Asclepio mette in pratica quanto appreso richiamando in vita una persona morta. Per questo atto subisce la folgorazione di Giove che pentitosi successivamente lo porta agli onori dell'Olimpo consacrandolo dio della Medicina.

Da lui prende il nome l'asclepieo, luogo sacro in cui venivano applicati i metodi di Asclepio per la terapia delle diverse malattie. Qui il malato veniva prima lavato, poi sottoposto ad un periodo di digiuno inteso sia come atto purificatore che sacrificale. Poi i sacerdoti del tempio, che erano anche medici, interpretavano i sogni che il malato faceva durante lunghi periodi di sonno e da ciò scaturiva poi la diagnosi e la cura.


Il “bastone” di Asclepio, con un serpente attorcigliato intorno, è diventato il simbolo della medicina; combina il serpente che con il cambiamento della pelle simboleggia la rinascita e la fertilità con il bastone, semplice strumento; altri ritengono che il simbolo identificasse coloro che, come medici, estraevano da sotto la cute dei piccoli vermi facendoli attorcigliare intorno a un bastoncino.



Questo simbolo viene spesso confuso con il “caduceo alato” simbolo del commercio, sacro al dio Hermes (Mercurio)

sabato 16 febbraio 2013

La leggenda del pellicano


Nel corso dei secoli l'uomo ha sempre ritenuto che nel sangue risiedesse l'essenza stessa della vita. La donazione volontaria di sangue per fini trasfusionali è un atto di amore e di carità, ed è stato simboleggiato in filatelia in diverse maniere : gocce di sangue, cuori, donatori, flaconi, etc.



Si ritrova a volte anche il simbolo del pellicano, basato su una antica leggenda di questo uccello che nutre i suoi piccoli col proprio sangue.



In realtà l'antico pregiudizio che il pellicano nutra i suoi piccoli col proprio sangue nasce dal fatto che, quando l'adulto si accinge ad imbeccarli, rigurgita pesce sminuzzato e sanguinolento dalla grossa tasca che ha sotto il becco, e poi preme il becco stesso sulla sacca, dando l'impressione che si apra il petto col becco, introducendo quindi il cibo rigurgitato nella bocca spalancata dei piccoli.



martedì 5 febbraio 2013

Victor Segalen : medico ma soprattutto scrittore

Il 20 gennaio 1979, in evidente ritardo, le Poste Francesi mettono in vendita un francobollo per onorare Victor Segalen ( 1878-1919 ) nel centenario della sua nascita.


Segalen nasce a Brest nel 1878 e come giovane medico si imbarca e compie un primo viaggio intorno al globo; lo ritroviamo poi in Oceania nelle operazioni di soccorso alle vittime del ciclone " Touamotou ".
Poi con la nave "Durance", riprodotta sullo sfondo del francobollo, raggiunge Tahiti e visita le isole Marchesi, appena dopo la morte del pittore Gauguin.

Qui inizia a scrivere una serie di articoli sul grande pittore che invia al giornale "Mercure de France" e che saranno di ispirazione alla sua prima opera " Le immemoraux ".

Il francobollo riporta anche l'immagine di una pagoda che ci ricorda anche i suoi viaggi in Cina e il suo amore per questa civiltà e la sua archeologia.

Ritornato in patria presta servizio sanitario a Brest ma presto viene rinviato a Nanchino per motivi bellici.

Rientra infine nella sua Bretagna e qui muore improvvisamente, appena quarantunenne.


Claude Debussy, a lui legato da profonda amicizia, gli dedica l'opera rimasta incompiuta per l'improvvisa morte del compositore, " Orphee Roi "; in essa  il grande musicista tratteggia con la musica l'atmosfera presente nelle opere di Segalen.